Tommaso Maestrelli: Poste italiane prepara francobollo commemorativo

Sarà emesso il 2 dicembre, giorno in cui ricorreranno i 40 anni dalla scomparsa del tecnico che condusse la Lazio alla conquista del suo primo scudetto

Un francobollo col volto di Tommaso Maestrelli. È questa la bellissima iniziativa con cui Poste italiane intende commemorare i 40 anni dalla scomparsa del mai dimenticato allenatore che nel 1974 condusse la Lazio alla conquista del suo primo scudetto. Una squadra che è entrata nella leggenda del calcio italiano e che dopo quarant’anni continua a emozionare e a ricevere riconoscimenti, adesso anche  con il volto dell’amato Maestro impresso tra i viris illustribus della filatelia. Per l’emissione del francobollo, però, bisognerà attendere il prossimo 2 dicembre, giorno dell’anniversario della  sua morte. Come si legge sul sito di Poste italiane l’iniziativa appartiene alla sezione tematica “lo Sport” e il suo valore facciale sarà di 0,95 centesimi.

 

La notizia è stata accolta con commozione e soddisfazione nel mondo biancoceleste. Sotto il nome di Maestrelli, infatti, anche quella che al momento sembra essere la tifoseria più spaccata d’Italia si ritrova, accomunata nella nostalgia e nell’orgoglio di una squadra irresistibile e indimenticabile, anche per chi non l’ha vissuta in prima persona ma solo attraverso i racconti di chi c’era. Maestrelli è stato il talentuoso pittore della Lazio più amata di sempre.Qquella di Chinaglia, di Wilson e di Re Cecconi che, in una travolgente galoppata, passò dalle polveri della serie B agli allori dello scudetto, mancato per un soffio al primo anno dal ritorno in A ma rimandato solo a quello successivo.

Tutt’oggi, il Maestro resta un punto di riferimento per i tifosi che in ogni nuovo allenatore sperano di ravvisare tratti in comune con lui e, al tempo stesso, è la presenza ingombrante e silenziosa con cui ogni tecnico chiamato a guidare la squadra deve confrontarsi. Maestrelli resta una figura ineguagliabile per la storia della Lazio, non solo per la sua abilità tecnica ma anche perché incarnava tutti quei valori umani sempre rivendicati dal popolo laziale. Un vuoto incolmabile, dunque, ma, allo stesso tempo una presenza sempre viva nel cuore di ogni laziale.


Articolo di Stefania D'Agostino


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