Come si realizzava un francobollo nel 1950/1960

È da tempo che siamo nell'era digitale ma una volta, per realizzare un francobollo le cose erano diverse. Cerchiamo di ricostruire le fasi più singolari e meno conosciute.

In previsione di una nuova emissione, il Poligrafico chiedeva ad alcuni disegnatori, veri e propri artisti, di raffigurare un determinato argomento.

Ognuno dei quali realizzava il suo progetto che sottoponeva alla commissione.

Il progetto consisteva nella realizzazione di un disegno di grande formato, spesso colorato a tempera che veniva quindi fotografato (in bianconero) e ridotto a misura "francobollo" per dare l'idea dell'aspetto che avesse avuto una volta stampato, e per verificarne la nitidezza delle diciture e dei particolari.

La commissione quindi, dopo aver scelto quello più idoneo al tema assegnato, faceva realizzare a bulino il conio da un incisore. Ma di questo ne parleremo in un altra occasione.