Montagna, alpinismo, esplorazione: Premio Gambrinus, ecco i vincitori

Ecco le tre opere vincitrici del XXXV Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”

Le tre opere vincitrici del XXXV Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, prestigioso concorso “per libri di montagna, alpinismo, esplorazione – viaggi, ecologia e paesaggio, artigianato di tradizione e Finestra sulle Venezie sulla civiltà veneta”, attraverso piccole grandi vicende indagano paesaggi ed elementi naturali a noi vicini, ma capaci ancora di stupire e incantare: si tratta di “Paesi alti” dello scrittore bellunese Antonio Bortoluzzi (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, 2015) per la sezione “Montagna: cultura e civiltà”, “L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane” (Società editrice Il Mulino, 2017) dello storico del Medioevo e del Mediterraneo Alessandro Vanoli per la sezione “Esplorazione – viaggi” e “Lagunario” (Editrice Santi Quaranta, 2016) della giornalista e autrice veneziana Isabella Panfido per la sezione “Finestra sulle Venezie, per opere riguardanti aspetti della civiltà, della cultura territoriale ed ambientale del mondo veneto”.

Le tre opere, scelte dalla Giuria tra 132 opere provenienti da 71 case editrici, si contenderanno nel corso della cerimonia finale al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (Treviso) il prossimo 18 novembre il Premio Finale “La Voce dei Lettori” del valore di 3 mila euro, assegnato da una giuria popolare composta da 40 membri.

Novità di quest’anno, la giuria del Premio, ha deciso di assegnare anche un Premio speciale della Giuria a “Guant. L’abbigliamento tradizionale in Val di Fassa”, a cura di Fabio Chiocchetti (Istitut Cultural Ladin Editore), e di insignire del Premio Honoris Causa la scrittrice e ambientalista trevigiana naturalizzata keniota Kuki Gallmann.

I vincitori 2017. Due dei tre volumi scelti quest’anno per il podio del XXXV Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” sono un elogio alla terra di Bepi Mazzotti, il Veneto, e ai suoi molteplici paesaggi, nei quali è ancora possibile scoprire qualcosa di nuovo: se Bortoluzzi con il suo romanzo ci porta nei borghi sperduti di montagna degli anni Cinquanta, una comunità antica e immobile all’alba del boom economico che l’autore ci porta ad esplorare (a tratti rimpiangere) attraverso lo sguardo e le vicende del giovane Tonìn, Isabella Panfido invece ci guida da un’isola all’altra della Laguna veneziana, tracciando per ognuna una mappa singolare ed esauriente.

Riguardo all’opera di Bortoluzzi la Giuria sottolinea: “(…) Il lettore viene trascinato nei Paesi alti, e sente addosso a sé le stesse fatiche, le privazioni e i sogni del protagonista e dei suoi compagni di disincanto. È un romanzo che lascia segni profondi, che dà luce ad un mondo poco conosciuto e dunque trascurato, che guida a guardare la montagna con occhi e con animo diversi”. In merito a “Lagunario”, invece ciò che ha convinto i giurati è stata la capacità di tracciare “Un inconsueto percorso tra le isole minori e misconosciute della laguna, per ciascuna delle quali vengono delineati, con acuta leggerezza e abili tratti, storia, paesaggio, caratteristiche naturali, che si trasformano in deliziosi “miti” e piccole storie, tra tradizione orale e immaginifica fantasia (…)”.

La terza opera vincitrice, “L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane”, invece, ci conduce lontano attraverso le grandi scoperte storiche che possono raccontare qualcosa del rapporto secolare tra scoperta e fantasia, lasciandoci un quesito: “Davvero non abbiamo più nulla da esplorare?”. Secondo Alessandro Vanoli, a ben guardare lungo la via che ha condotto alla scoperta vi sono infiniti elementi di stupore e numerosi spunti da cui ripartire, come dimostrano le altre due opere vincitrici. E la Giuria motiva così la scelta: “Libro di viaggi ed esplorazione che si stacca completamente da qualsiasi altro su questi argomenti. Ormai tutto il mondo è stato esplorato e non c’è più niente da scoprire, ma conosciamo poco o niente di molte civiltà del passato e delle migrazioni che in epoche remote hanno popolato i continenti. Senza contare che rimane ancora molto da immaginare e da sognare. Questo libro riempie queste lacune e trascina il lettore lungo un percorso inconsueto tra geografia, storia e letteratura. Eccellente e gradevolissima la scrittura”.

Quest’anno sono stati assegnati anche due riconoscimenti eccezionali, un Premio Speciale della Giuria e il Premio Honoris Causa. Il Premio Speciale della Giuria all’ammirevole densa opera “Guant. L’abbigliamento tradizionale in Val di Fassa” a cura di Fabio Chiocchetti, Istitut Cultural Ladin Editore, “Libro che incanta per la professionalità, la completezza della realizzazione, il fascino che l’argomento trattato emana, per l’alone da leggenda dolomitica di Carlo Felice Wolf che s’insinua tra le pieghe delle lunghe gonne e i preziosi pizzi di polsini e colletti. Raccolta poderosa sulla storia e sull’evoluzione dell’abbigliamento tradizionale della Valle ladina di Fassa dalle origini fino ai giorni nostri. L’opera (in due tomi, 670 pagine e 700 illustrazioni) è straordinariamente ricca, voluta dall’Istitut Cultural Ladin e dalla Regione Autonoma Trentino Alto Adige con il coordinamento di Fabio Chiocchetti che ha diretto un lavoro corale di ben 110 studiosi e ricercatori pescati anche nel vivaio valligiano”.

Honoris Causa invece a Kuki Gallmann, scrittrice trevigiana ricordata per il bestseller “Sognavo l’Africa” ed eco-attivista in Kenya fondatrice della Gallmann Memorial Foundation con lo scopo di proteggere l’ambiente naturale, rispettare e conservare le tradizioni locali, alla ricerca di un equilibrio armonioso con le tecniche innovative in ambito agronomico compatibili con la sostenibilità ambientale.

La Giuria, visto il notevole valore di altre opere pervenute, ha anche ritenuto di segnalare altri qualificati volumi: nella sezione “Montagna: cultura e civiltà” il volume “I villaggi dai rami di rovo. Viaggio nel Trentino del terzo millennio”, di Alberto Folgheraiter e Gianni Zotta (Curcu & Genovese Editore), nella sezione “Esplorazione – viaggi” “Storie di uomini e di fiumi. Lungo le rive del Fiume Azzurro cercando la Cina di ieri e di oggi” di Stefano Cammelli (Società Editrice Il Mulino), e nella sezione “Finestra sulle Venezie” “Ti presento Venezia…” di Paolo Mameli (Editoriale Programma).

I vincitori del Premio Letterario “Giuseppe Mazzotti” Juniores. Da alcuni anni il premio cadetto, riservato agli studenti degli istituti superiori di Triveneto, Slovenia e Croazia, si divide in due sezioni: una letteraria e una video. La X edizione, per la quale è stato proposto agli studenti di riflettere e produrre un proprio contenuto basandosi sul tema “Tutti abbiamo una patria nel cuore”, vede vincitori della sezione letteraria: “La parabola del coltellino perduto” di Lorenzo Vergari della classe IV O del Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Treviso, destinatario del primo premio, “Il mio cuore è ancora là?” della classe IV Als del Liceo delle scienze applicate “Gabriele D’Annunzio” di Gorizia, secondo classificato, e “Il ritorno” di Eleonora Fabris della III H del Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Treviso (già vincitrice nel 2016 del primo premio sempre nella sezione letteraria), terza classificata.

Per la sezione video sono stati assegnati il secondo e terzo premio, rispettivamente a “Venice i love you” di Angelica Lucatello della I H del Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci” di Treviso, e “Pola è…” del Gruppo artistico culturale (S)conosciuti della scuola media superiore italiana “Dante Alighieri” di Pola – Croazia (già vincitore del medesimo premio nel 2016).

Con i nomi dei vincitori della X edizione arriva anche una bella notizia per un elaborato premiato lo scorso anno: “Il dio del mare” di Luca Maggio Zanon della classe II B del liceo classico “Stellini” di Udine,

secondo premio nella sezione letteraria nel 2016, è diventato un romanzo edito dalla casa editrice trevigiana Michael Edizioni.

Si apre ora la XI edizione, anno scolastico 2017 – 2018: gli studenti sono invitati a realizzare un elaborato scritto o un breve video sviluppando il tema “La scoperta del paesaggio”, il termine ultimo per l’invio dei contributi è il 12 maggio 2018.

Le iniziative collaterali alla XXXV edizione. Anche quest’anno la serata conclusiva di sabato 18 novembre sarà accompagnata da alcune iniziative. Si inizierà alle 9.30 con l’incontro con i ragazzi delle scuole medie degli istituti comprensivi statali di San Polo di Piave, Mareno – Vazzola, Codogné, Ponte di Piave e Oderzo nella mattinata di sabato 18 novembre a San Polo di Piave, nella Sala Teatrale del Oratorio “Don Bosco”, al quale seguirà la cerimonia delle premiazioni dei vincitori della V edizione del “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti per Ragazzi”, riservato agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado degli istituti presenti.

Nel pomeriggio, alle 16,00 al Parco Gambrinus, seguirà l’emissione del XII annullo postale su 11 cartoline che richiamano le opere vincitrici della XXXV edizione 2017 e della precedente XIX edizione 2001, in collaborazione con il Gruppo Filatelici di Montagna del Club Alpino Italiano Sezione “Luigi Rizzardi” di Auronzo di Cadore, e alle 16,30 inizierà la cerimonia delle premiazioni.

Il Premio è promosso dall’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti”, patrocinato e sostenuto da Touring Club Italiano, Regione del Veneto, Reteventi Provincia di Treviso, Comune di San Polo di Piave, Montura, Confartigianato del Veneto, Club Alpino Italiano, Parco Gambrinus, Valcucine – Driade, Gruppo Illiria Spa – Espressotime, Eclisse, Acqua Pejo, Unindustria Treviso, Confraternita del Raboso, Consorzio Tutela Prosecco Doc – Consorzio Vini Venezia, Latteria Soligo, Cassa di Risparmio del Veneto, Fondazione Mazzotti, Bioforest, Marcolin The covernig evolution, Alpha Video, Ogcm, The Dee Group, Paolo Celotto, Molinari, Fondazione Giovanni Angelini, Istituto Tecnico Statale “Jacopo Sansovino”, GFM Gruppo Filatelici di Montagna.

Articolo redatto da Filomena Fotia



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