La Difesa ricorda i martiri di Kindu, trucidati 55 anni fa in missione di pace Onu nel Congo

Sono stati ricordati lo scorso 2 dicembre, 55 anni dopo il loro eccidio, i 13 aviatori italiani della 46^ Brigata aerea in missione di pace dell’ONU che persero brutalmente la loro vita a Kindu, nell’ex Congo belga (odierna Repubblica democratica del Congo).

Lo rende noto la Difesa con un comunicato stampa. La cerimonia che ha ricordato i tragici fatti si è tenuta presso la Casa dell’Aviatore, a Roma.

L’evento, organizzato con il patrocinio dell’Aeronautica Militare dalla Fondazione Giovanna Dejua e dal Lions Club Roma Mare, è stato presieduto dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, onorevole Domenico Rossi.

Il sottosegretario Rossi, dopo aver rivolto un deferente pensiero a tutti i caduti nelle missioni internazionali, ha espresso sincera e affettuosa vicinanza alle famiglie che hanno conosciuto il dolore della perdita di un proprio congiunto nell’assolvimento del dovere.

“C’è un filo conduttore che unisce i nostri caduti a tutti i militari in servizio”, ha detto il sottosegretario Rossi nel suo discorso, “credere nel giuramento prestato ed essere sempre pronti a sacrificare la propria vita per la Patria. Onorare quanti hanno assolto con onore il proprio compito fino all’estremo sacrificio ci dona la forza per guardare avanti”.

20161202_ricordo-martiri-di-kindu-2Per l’occasione Poste italiane ha predisposto una cartolina filatelica da collezione che rielabora l’opera pittorica di Giovanna Dejua, intitolata “I Martiri di Kindu”, dove i 13 aviatori sono rappresentati da 13 stelle elevate da ali tricolori proiettate verso l’infinito.

Era l’11 o il 12 novembre del 1961, non è chiara la data esatta dell’evento, reso pubblico giorni dopo l’accaduto – spiega il comunicato della Difesa, quando a Kindu, nell’ex Congo belga, furono trucidati tredici aviatori italiani del contingente dell’Operazione delle Nazioni Unite in Congo, inviato a ristabilire l’ordine nel paese sconvolto dalla guerra civile.

L’11 novembre del 1994, l’allora Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, li decorò con la Medaglia d’Oro al Valor Militare.




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